Isla
di Espiritu Santo, Baja California, Messico
Roberto
Meloni - "tipi avventurosi"
Sono
stato nell'isola di Espiritu Santu per due settimane, nel dicembre
dello scorso anno. Con Andrea Tamagnini, mio amico da molti anni,
descrivendomela e contagiandomi con il suo entusiasmo. Siamo diversi
noi due: lui ha sempre avuto una vita colma di sport e avventura,
io pratico qualche sport ma con poco tempo a disposizione e svolgo
l'attività di avvocato penalista in una grande città.
Il mare non è il mio elemento, né sono attirato
dalla pesca. Ma ho voluto provare ed ho portato come anche mia
figlia che all'epoca aveva sette anni. Non volevamo più
tornare a casa. Abbiamo nuotato tra i cuccioli di foca curiosi.
Una
specie di procione veniva tutte le notti a frugare nella cucina
del campeggio. Abbiamo poi scoperto che questo animaletto noturno
ha un nome curioso - Babisuri - una specie endemica dell'isola,
vive soli lì.
Per
ore seduti in comode poltrone, abbiamo ammirato gli innumerevoli
tuffi di instancabili pellicani, fotografato i delfini dinanzi
alla prua delle barche del campo. I tramonti, le albe, la marea,
le spiagge di conchiglie, i fuochi del campo, le grigliate, il
vento che durante la notte accarezza la tenda e una luna primordiale
mentre sorge sul canyon.
Ma anche
attività giornaliere: preparare le barche, le canne da
pesca, l'attrezzatura per le immersioni. Devo sempre ringraziare
Andrea per averci fatto sentire almeno una volta dei "tipi
avventurosi".
Abbiamo
lasciato l'isola su una barca in una mattina splendida mentre
il vento sollevava spruzzi del mare e la marea saliva. Con mia
figlia ci siamo scambiati un lungo sguardo, ho voluto pensare
che le lacrime nei suoi occhi fossero solo spruzzi di mare.
Roberto
Meloni |
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